Oggi vi parlo di genitori e di qualcosa di personale. Ieri, 29 novembre, ricorrevano 9 anni dalla scomparsa di mia sorella Susanna. Morì a soli 46 anni dopo aver lottato per 17 anni contro un tumore. Ero e sono molto legato a lei. Pur essendo più giovane di me di cinque anni mi indicò con nettezza l’importanza dell’amore verso i genitori. Lei era la “cocca” di papà Giulio, io della mamma Bianca.
Ecco, la nostra mamma. Mentre papà ci lascio 20 anni fa, mamma nove anni fa in un certo senso morì dentro. Troppo duro accettare la scomparsa di un figlio per qualunque genitore.
Sono riuscito a trattenerla con me per otto anni perché il prossimo 22 dicembre sarà già un anno che anche lei lasciò questa terra per ricongiungersi in Paradiso a sua figlia, suo marito, i suoi genitori e tutti i nostri parenti In Cielo.
Dentro di lei non vedeva l’ora. A trattenerla qui con me c’erano i suoi tre nipoti, soprattutto il più piccolino, Matteo, la sua gioia di nonna affettuosa.
Tutto ciò per sottolineare il fair play dei genitori, il ruolo insostituibile di genitori (e nonni) nella nostra vita. Un genitore ti protegge, ti cura, ti fornisce ogni strumento utile per la tua crescita in un’ottica di rapporto bilaterale denso di amore, dedizione. I figli sono “pezzi del cuore” di ogni genitore, la ragione di vita di ogni papà e ogni mamma.
Nei miei studi universitari, leggendo i tomi di Sociologia assegnatimi dal compianto prof. Darko Bratina (un luminare), appresi che ogni relazione si basa sul “do ut des” (io ti do affinché tu dia) all’insegna dello scambio. Ebbene un genitore da incondizionatamente sempre. Un figlio potrà sempre contare sui propri genitori senza alcun “des” necessario di ritorno.
Ieri, in occasione della ricorrenza della scomparsa di mia sorella e a quasi un anno da quella di mia mamma, ho pubblicato il mio decimo libro: Io navigo sicuro – Il web è mio amico.
In questa pubblicazione la prima parte è intima e personale, raccoglie le mail che ho inviato a mia mamma nel 2020 e nel 2021 durane i vari lockdown. È stata, per un certo periodo, l’unica forma di comunicazione tra me e lei. L’ho fatto per significare la positività degli strumenti informatici, della rete. Ma noi genitori dobbiamo prestare attenzione a tutelare i nostri figli dai pericoli presenti in rete. A questo si riferisce la seconda parte del libro che è dedicato a mia mamma, permettetemi di dirlo, una gran Donna di fair play e amore cui va il mio immesnso grazie.

Daniele Damele
info@danieledamele.it