Il Mondiale di calcio sta per finire. È stato uno strano Mondiale, senza la nostra Italia per la seconda volta consecutiva (ahnoi) e in un periodo differente. Si è giocato dove, forse, non si doveva giocare, non così, non solo per questioni finanziarie e d’interesse, ma tant’è è stato così (ancora una volta ahinoi).
Cosa ci resta, in relazione al fair play, da questo Mondiale? Il Giappone! Lo avevamo conosciuto già quattro anni fa con la pulizia di spalti e spogliatoi, quest’anno sono andati ancora oltre. Chapeau!
Sugli spalti e in campo i giapponesi hanno dato una lezione di grande civiltà ai Mondiali e possono tornare a casa a testa altissima. Se i tifosi in occasione delle partite della loro squadra e non solo, hanno ripulito lo stadio, i calciatori eliminati agli ottavi dalla Croazia hanno dimostrato di saper perdere. Il Ct della nazionale del Sol Levante, in particolare, si è reso protagonista di un atteggiamento esemplare, con un gesto particolare molto bello e significativo.
I nipponici torneranno a casa con la soddisfazione di aver battuto Germania e Spagna, e la delusione per aver perso la chance di qualificarsi ai quarti arrendendosi solo ai rigori alla Croazia di un super Livakovic. Al termine del match degli ottavi, l’atteggiamento della squadra del Giappone è stato encomiabile. Tanta delusione, ma anche grande compostezza da parte di tutto il gruppo e del suo condottiero Hajime Moriyasu.
Il ct del Giappone ha parlato a tutta la squadra dopo la sconfitta con la Croazia. L’ex calciatore e attuale commissario tecnico del Giappone, si è contraddistinto per la sua forte personalità. Dopo la fine del confronto, non ha perso tempo e invece di lasciarsi prendere dallo sconforto, ha riunito tutta la squadra consolando i calciatori, uno per uno. Dopo aver ricompattato il gruppo ecco l’arringa, per una scena che siamo abituati a vedere magari dopo ben altri tipi di risultati. Si è battuto il petto ripetutamente Moriyasu, e ha trasferito le sue emozioni all’intero Giappone.
Poi è andati a inchinarsi davanti ai suoi tifosi. Per questo popolo l’inchino ha un valore importante, fondamentale per esprimere rispetto e cortesia. Proprio per questo ci sono diversi tipi di inchini, con il significato che cambia a seconda dell’inclinazione. Quello del ct del Giappone Moriyasu rientra nella categoria dei Saikeirei, ovvero il più profondo e ossequioso di tutti. Cosa vuol dire? Viene utilizzato per mostrare il massimo rispetto, in questo caso nei confronti dei tifosi del suo Paese, che hanno garantito un supporto costante.
E nel post-partita in conferenza stampa, il selezionatore ha dimostrato di credere ciecamente nei suoi giocatori e nelle loro possibilità: “I giocatori possono pensare di competere contro il mondo intero dallo stesso livello. Ci hanno mostrato il futuro del calcio giapponese, una nuova era. Abbiamo battuto la Germania, abbiamo battuto la Spagna, abbiamo battuto due campioni del mondo. Se pensiamo di andare avanti invece di ristagnare, il futuro cambierà sicuramente. I giocatori hanno davvero fatto del loro meglio. Non siamo riusciti a colmare di nuovo il divario, ma penso che i giocatori ci abbiano mostrato una nuova era. Se il calcio giapponese continua a voler essere sul palcoscenico migliore, sono fiducioso che saremo in grado di superare questa barriera”. Si può vincere, anche perdendo. Questo è fair play.
Daniele Damele
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